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Diverso ciò che accadde a Jim Morrison. Jim aveva lasciato Los Angeles e si era trasferito a Parigi. Coltivava il sogno di rinascere come poeta, le cose coi Doors si erano spinte troppo in là, la fama che aveva lungamente cercato lo stava lentamente stritolando. Vedeva nella Francia l'occasione per rinascere, ma l'entusiasmo del primo periodo lasciò presto il posto alla depressione che già in passato lo aveva tormentato. Aveva ricominciato a bere e con Pamela, la sua fidanzata, aveva scoperto l'eroina. Morì la notte del 3 luglio 1971, ufficialmente per arresto cardiaco, ma numerose furono le supposizioni. Molto probabilmente fu colto da malore in seguito ad un'overdose di eroina. Jaques Rochard sostenne qualche anno più tardi di aver incontrato Morrison a Parigi nel 1980. Da quell'incontro venne in seguito scritto "Vivo!", un libro nel quale viene raccontata la seconda vita dell'artista americano. Al funerale ci furono poche persone. Non venne fatta alcuna pubblicità all'evento. Fu seppellito al Père Lachaise, il cimitero monumentale di Parigi da lui visitato poco prima di morire, nel quale riposano diversi artisti da lui amati.



 

 

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