Nella storia del rock, i Canned Heat sono per lo piú conosciuti e ricordati per i loro successi come On the Road Again, Going Up the Country, Let’s Work Together (divenuti degli hits nelle Billboard charts) e Time Was. Erano formati da due insaziabili collezionisti di LP, Alan Wilson e Bob Hite e la maggior parte del loro repertorio era influenzato dalla scena di quel blues rurale che esisteva prima della seconda Guerra mondiale. L’alto timbro vocale che Alan Wilson usó nei loro primi due successi On the Road Again e Going Up the Country, fu modellato su quello del bluesman del Mississippi, Skip James.
Alan Wilson nacque ad Arlington nel Massachussetts il 4 Luglio del 1943 da una famiglia di operai. I suoi interessi per la musica furono incoraggiati dalla sua famiglia e il suo inusuale talento fu subito chiaro. Lo si ricorda per aver un’intonazione perfetta ed un’abilitá sorprendente a imparare dei nuovi strumenti musicali in pochi giorni. Da adolescente, Wilson suonó il trombone in diversi gruppi della scuola superiore. Fuori da scuola formó un combo jazz chiamato The Crescent City Hot Five. Dopo la maturità frequentó l’Universitá di Boston per piú di un’anno e lì prese in considerazione di laurearsi in musica. Ma erano piu’ interessanti i locali folk di Cambridge, dove occasionalmente si esibivano anche gli artisti blues. Nel blues, il suo primo partner fu David Evans, adesso un professore di etnomusicologia a Memphis. I due iniziarono a suonare in una varietá di locali nell’aerea di Cambridge, con Evans al canto e Wilson alla chitarra e armonica. Il loro repertorio consisteva in vecchie canzoni blues di Tommy Johnson, Booker White e Robert Johnson (Blind Owl Wilson - Sloppy Drunk). Come nei Canned Heat, Wilson cantava solo occasionalmente ma stava gia’ sviluppando il suo stile vocale.
Nel 1964, Wilson incontró Booker “Bukka” White, che era appena stato riscoperto e faceva dei concerti nei locali folk di Cambridge. Parlando con White, Wilson venne a sapere che Son House, uno dei bluesman più seminali, era ancora vivo. I suoi amici della sua zona, Dick Waterman e Phil Spiro andarono con Nick Perls, un collezionista di dischi di New York a cercare House. Lo trovarono a New York nel Giugno del 1964. Probabilmente Alan Wilson aiutó Son House a imparare di nuovo delle parti di chitarra di vecchio blues dimenticate in anni ed anni in cui aveva trascurato la musica a causa dei suoi abusi d’alcool. Tra l’altro Wilson si può anche sentire sull’album “Father of the Delta Blues” di House. Nel Massachussets in quegli anni Wilson incontró anche altri bluesmen come Mississipi John Hurt, Robert Pete Williams e Skip James. Nel 1965, John Fahey fece un concerto a Cambrige e strinse amicizia con Alan Wilson. Fahey che aveva già registrato dei dischi in quegli anni, fu anche coinvolto nella riscoperta di Booker White e Skip James. In quel periodo, Fahey stava lavorando alla sua tesi per il master in Musicologia all’ UCLA, ma aveva dei problemi con la scrittura musicale. Wilson si propose d’aiutarlo in cambio di un passaggio a Los Angeles, ed una camera con pensione al loro arrivo.
In California, gli orizzonti personali e musicali di Wilson si espansero considerevolmente. Oltre a prendere dell’ LSD per la prima volta nella sua vita ed imparare a suonare il banjo a cinque corde, incontro’ Bob Hite, un uomo che avrebbe cambiato il corso della sua carriera. Bob Hite era suo coetaneo: nacque a Torrence, in California, il 26 Febbraio 1943. Con il suo migliore amico Claude McKee inizió a collezionare dischi. I due avrebbero finito per pubblicare una rivista di corta durata dedicata ai dischi R&B. Bob gestiva anche un negozio di dischi dove, un giorno, John Fahey porto’ il suo nuovo amico Alan Wilson. Hite e Wilson diventarono rapidamente amici. Tutti e due erano ossessionati dai dischi del primo blues rurale e Bob, che viveva ancora con la sua famiglia, gli trovó un posto dove poteva sentirsi il benvenuto e avere qualche pasto. Prese qualche lezione da Alan e in cambio gli permise di usare il suo materiale. Con John Fahey, Bob Hite e Alan Wilson formarono una jug band. Ma, quando Wilson espresse il suo interesse per la chitarra elettrica, Fahey, contrariato, lasciò perdere tutto. Alan Wilson trovó il suo chitarrista elettrico ideale in Henry Vestine di Takoma Park, Maryland. Vestine era un vecchio amico di Fahey ed anche lui era stato coinvolto nella riscoperta di Skip James. Stilisticamente, era stato influenzato da Albert King, BB King , Freddie King ed Albert Collins. Con il bassista Mark Andes e il batterista Frank Cook, il gruppo inizió a fare dei concerti come Canned Heat Blues Band. Incontrarono qualche difficolta fino all’incontro con i managers Skip Taylor e John Hartman, che gli assicurarono un contratto discografico con la Liberty Records. A questo punto, Mark Andes lasció il gruppo per raggiungere gli Spirit e fu sostituito da Larry Taylor, un eccelso bassista che aveva suonato professionalmente fin da adolescente. Il primo concerto importante fu il festival pop di Monterey nel 1967. Sul palco, Bob Hite era il frontman consistente della band, interagendo con il pubblico e facendo salire la temperatura della musica. Anche se, d’altra parte, il fulcro musicale rimaneva Wilson. La sua chitarra ritmica, che affondava le radici nel blues modale di Tommy Johnson, Charley Patton e John Lee Hooker era il perfetto supporto alla sfrontata e spigolosa chitarra solista di Henry Vestine. Wilson aveva anche creato gli arrangiamenti per il gruppo e si stava facendo conoscere anche per la sua armonica. Benchè cantasse solo occasionalmente, una volta sentito, il suo stile di tenore alto era indimenticabile ed infondeva una notevole inconfondibile qualitá al suono dei Canned Heat.
Il secondo album della band “Boogie With Canned Heat” si avventuró in territori piú originali quando i Canned Heat iniziarono a sviluppare il loro suono ed interpretazioni personali del blues tradizionale. Il loro suono fu rafforzato dal nuovo batterista, Adolfo Fito de la Parra, che aveva una vera passione per il blues. In “Boogie With Canned Heat” si fanno notare già dei connotati musicali psichedelici e una nuova e forte presenza della della chitarra principale. Questo disco include anche due canzoni cantate da Alan Wilson tra cui On the Road Again, che fu il primo successo del gruppo. Originalmente sul lato B di un 45 giri, On the Road Again inizio’ ad essere trasmessa dalle stazioni radio del Texas e fu ristampata dalla Liberty Records nel ato A di un’altro singolo. Per i Canned Heat, fu il trampolino per una celebrita’ tutta nuova. On the Road Again esemplifica il profondo interesse di Wilson per la musica classica indiana. In questo singolo, Wilson suona la tambura e sperimenta anche la veena. La natura modale della musica indiana era, alle sue orecchie, completamente compatibile con la tradizione pentatonica blues di Fred McDowell, John Lee Hooker e simili. Durante questo periodo, nel corso della campagna marketing per la loro immagine pubblica, il gruppo sceglie dei soprannomi. Wilson era gia’ stato soprannominato “Blind Owl” (la civetta cieca) da John Fahey, data la sua faccia rotonda e l’apparenza da scolaro combinata ad i suoi problemi di vista (anche se non era completamente cieco e vedeva abbastanza bene da essere capace di prendere una patente), Hite fu chiamato “The Bear” (l’orso) dato la sua enorme stazza, Henry Vestine diventó “The Sunflower” (Il girasole) perche’ quando era su scena la sua esile figura e i suoi lunghi capelli biondi suggerivano un girasole. Il bassista Larry Taylor divenne “The Mole” (la talpa) e il batterista Adolfo de la Parra divenne “Fito”.
Tracce
Lato A
1. Evil Woman
2. My Crime
3. On the Road Again
4. World in a Jug
5. Turpentine Moan
6. Whiskey Headed Woman No. 2
Lato B
1. Amphtamine Annie
2. An Owl Song
3. Marie Laveau
4. Fried Hockey Boogie
Formazione
Bob The Bear Hite - voce solista
Alan Blind Owl Wilson - chitarra rattle neck, voce, harp
Henry Sunflower Vestine - chitarra solista
Larry The Mole Taylor - basso
Adolfo Fito De La Parra - batteria
Musicisti aggiunti
Dr. John Creaux - arrangiamento dei fiati, pianoforte
Sunny Land Slim - pianoforte (brano: Turpentine Moan)