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I Blind Faith: uno dei supergruppi dalla line-up tra le più importanti in assoluto e dalla storia più corta. Costituitosi ufficialmente nel marzo del 1969 si sciolse infatti nel dicembre del medesimo anno, ma prima fece in tempo a pubblicare un fantastico disco come quello oggetto di questa recensione.
Introdotto da una cover che oggi produrrebbe come effetto l’arresto immediato di tutti i soggetti partecipanti a qualsiasi titolo alla sua realizzazione. Blind Faith è uno di quegli album che non può che essere di ottimo livello, ciò perché una line-up che comprende nell’ordine Clapton/Winwood/Grech e Baker è in grado di fare grande musica anche mentre guarda una partita di football in Tv mangiando una pizza.
Se poi mettiamo a produrre il tutto un vecchio marpione come Jimmy Miller il gioco è fatto.
Terminato ad agosto ed uscito in settembre l’album ottenne uno strepitoso successo con 500.000 copie vendute solo nel primo mese, ciò nonostante l’accoglienza on stage del pubblico americano fosse stata relativamente tiepida a causa del fatto che i nomi dei componenti della band riportavano ad altre storiche formazioni del cui repertorio lo stesso era nostalgico, creando alcuni problemi di identità al gruppo che di fatto ne causeranno il quasi immediato split.
Retto compositivamente dall’asse Clapton/Winwood l’album si apre con Had to Cry, un pezzo dal friendly-mood molto adatto a fare da opener presso un pubblico generalista, ma che già mette in mostra le qualità sopraffine degli esecutori. Ma è ovviamente l’arcinota Can’t find My Way Home pezzo che chiunque di voi ha ascoltato almeno una volta nella vita, magari senza conoscerne la storia a rendere immediatamente riconoscibile questo lavoro. Si tratta senza dubbio di uno di quei pochi pezzi su cui un intero movimento blues/rock targato Inghilterra si fonda per poi plasmare moltissimi gruppi southern made in USA, caratterizzato sia da un riff di base mille ed una volta imitato e rielaborato da innumerevoli altri gruppi, sia su una linea vocale ed un chorus altrettanto noti, sia da un solo perfetto di Slow-Hand. Pezzo immortale che vi invito a riascoltare in questa versione live di quel lontanissimo 1969.
Le ottime cose di Blind Faith non si esauriscono certo qui; Well….All Right è un blues più classico, ma nobilitato dagli interpreti, ed in particolare dal lavoro di Ginger Baker. Altra perla è Presence of the Lord, pezzo targato Clapton che tante volte tenterà di riproporci in seguito camuffato sotto altri titoli, andamento lento e mistico che poi sfocia in un suo grande solo trascinando tutto il gruppo. La tensione misticheggiante e sognatrice prosegue in Sea of Joy, pezzo dalle influenze psichedeliche abbastanza marcate. Si chiude con Do What You Like, cosa che Ginger Baker in particolare non manca di fare in questa lunga jam che mette in evidenza anche le trame al basso di Grech e le solite qualità del duo Clapton/Winwood all’interno di un impianto che per alcuni versi, riproponendo i “viaggi” degli anni 60, annunciava già gli sviluppi della decade successiva.
Purtroppo la band non produsse altro, ma la loro eredità è stata spartita tra moltissimi, e non tutti meritevoli musicisti. Da notare che nel 2001 è stata edita una nuova versione dell’album in doppio Cd De Luxe comprendente le jam effettuate prima dell’incisione in casa di Clapton e negli studi prima dell’incisione ufficiale, oltre ad altro ottimo materiale. Nei brani in questione manca Grech, non ancora facente parte della line-up ed è presente il percussionista Guy Warner, mai entratovi ufficialmente.

 

NOTE SULLA COVER
Come avrete notato questa rappresenta una bimba in età pre-puberale che stringe un aeroplano dai chiari riferimenti fallici, cover chiaramente oggi improponibile, ma a quel tempo pochi si ponevano questi problemi. Ciò nonostante i problemi e le accuse di sfruttamento non mancarono, col corollario di molti tentativi di far ritirare il disco dal commercio e di farlo uscire censurato con una pecetta sul seno  in altri. In ogni caso la bambina si chiama Mariora Goschen; Clapton incaricò il fotografo Bob Seidemann di occuparsi della cover, e lui scelse di usare una giovane vergine. La bimba venne convinta dalla sorella dietro promessa del regalo di un pony, ma va notato il particolare che i Goschen vivevano in una fattoria del Suffolk già piena di pony, bah... La ragazzina venne convinta che si trattava di arte, fatta spogliare e fotografata in uno studio nei dintorni del Royal College of Art a Londra. Non so se Mariora ricevette il pony, ma il compenso di 40 sterline fu speso per gli spostamenti.

 

Tracce:
1. Had to Cry Today (Steve Winwood)
2. Can't Find My Way Home (Steve Winwood)
3. Well...All Right (Norman Petty, Buddy Holly, Jerry Allison, Joe B. Mauldin)
4. Presence of the Lord (Eric Clapton)
5. Sea of Joy (Steve Winwood)
6. Do What You Like (Ginger Baker)

 

Edizione 2001 (Deluxe)
 

CD 1

1. Had To Cry Today (Steve Winwood)
2. Can't Find My Way Home (Steve Winwood)
3. Well All Right (Norman Petty, Buddy Holly, Jerry Allison, Joe B. Mauldin)
4. Presence of the Lord (Eric Clapton)
5. Sea of Joy (Steve Winwood)
6. Do What You Like (Ginger Baker)
7. Sleeping In The Ground (Sam Myers)
8. Can't Find My Way Home (Steve Winwood), seconda versione
9. Acoustic Jam (Eric Clapton, Ric Grech, Steve Winwood, Ginger Baker)
10. Time Winds (Steve Winwood)
11. Sleeping In The Ground, (Sam Myers), seconda versione

 

CD 2

1. Jam N.1, Very Long & Good Jam (Eric Clapton, Steve Winwood, Ginger Baker)
2. Jam N.2, Slow Jam, (Eric Clapton, Steve Winwood, Ginger Baker)
3. Jam N.3, Change Of Address Jam, (Eric Clapton, Steve Winwood, Ginger Baker)
4. Jam N.4, Slow Jam , (Eric Clapton, Steve Winwood, Ginger Baker)

 

Formazione
- Steve Winwood — tastiere, voce, chitarre, basso (in Presence of the Lord)
- Eric Clapton — chitarre, voce (in Do What You Like)
- Ric Grech — basso, violino (in Sea of Joy), voce (in Do What You Like)
- Ginger Baker — batteria, percussioni, voce (in Do What You Like)

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