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NOI RAGAZZI DEGLI ANNI ’50 E ’60… COME ERAVAMO – ASPETTI E RICORDI DI UN MONDO SCOMPARSO

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Ogni tanto mi sembra sia utile riproporre, sia per coloro che quegli anni li hanno vissuti che per i giovani d’oggi che sanno ben poco
dell’atmosfera e della realtà dei loro padri o meglio… nonni.

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COME ERAVAMO… NOI RAGAZZI DEGLI ANNI 50 e 60

Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla) senza cinture di sicurezza e senza airbag! 

I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari. 

Bevevamo l’acqua dalle fontanelle, ma anche dalle canne del giardino o dove capitava.

Andavamo in bicicletta senza casco. 

Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri “carri giocattolo”. il carruocciolo.

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Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. 

E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema… noi da soli!

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Quando non dovevamo andare a scuola uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno.

I nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, però, nonostante ciò, sapevano che non eravamo in pericolo. 

Non esistevano i cellulari per chiamarci… controllarci. 

Incredibile!! 

Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti… e non c’erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva colpa. 

Avevamo delle liti, a volte dei lividi. 

E anche se ci facevano male, ed a volte piangevamo, tutto passava presto e per lo più i nostri genitori neanche se ne accorgevano.

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Mangiavamo i dolci, pane con tanto burro e bevevamo bibite piene di zuccheri… ma nessuno di noi era obeso. 

Ci dividevamo una Fanta con gli amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai ne morì a causa dei germi.

Non avevamo la Playstation, né il Nintendo, né i videogiochi.

Né tantomeno la TV a colori, né le webcam, né il PC, né internet, solo qualcuno aveva il mangiadischi.

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Avevamo però soprattutto gli amici. Uscivamo da casa e li trovavamo.

Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo al campanello o entravamo e parlavamo con loro.

Figurati: senza chiedere il permesso! 

Da soli! Nel mondo freddo e crudele! Senza controllo! 

Come siamo sopravissuti?

Facevamo incredibili gare in bicicletta senza dover fare lo slalom fra auto in sosta, parcheggi selvaggi e gas di scarico… al massimo dovevamo stare attenti al fosso accanto alla strada e alle buche sulla stessa. 

Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. 

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Le strade, almeno quelle di paese, erano anche un campo di calcio: bastavano 4 mattoni.. e le poche auto in giro rallentavano e stavano attente a non schiacciarci.

Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano rifare la seconda elementare. Che orrore!!! 

Non si attaccavano i maestri, per nessun motivo ma si accettavano senza problemi le loro decisioni e se protestavamo i genitori menavano noi e difendevano la scuola.

I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se qualcuno masticava una gomma in classe.

Ma soprattutto a scuola, vicina o lontana che fosse, andavamo da soli!

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Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. 

Nessuno si nascondeva dietro a un altro.

L’idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se trasgredivamo ad una legge non ci sfiorava; loro erano sempre dalla parte della legge.

Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e nessuno li metteva in galera per questo.

Sapevamo che quando i genitori dicevano “NO”, significava proprio NO.

I giocatoli nuovi li ricevevamo per il compleanno, a Natale o alla Befana, non ogni volta che si andava al supermercato.

I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa. 

E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci fu dato tutto ciò che volevamo.

Avevamo libertà, successi, insuccessi, e responsabilità, e abbiamo imparato a gestirli.

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La musica si sentiva fuori casa con gli amici accanto al mitico juke box.

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Le feste? Non c’erano discoteche né la movida ma si facevano in casa.

Erano alla buona…ma intime, calde e vivaci.

Beh direi che la panoramica su quel mondo ormai scomparsa sia stata ampia e documentata benché, a dire il vero tanto altro ci sarebbe ancora da dire su quegli anni che poi ci portarono al mitico Boom.

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