Ray Shulman
Analogamente ad altri suoi colleghi dello stesso periodo, come ad esempio il bassista dei Genesis Mike Rutherford, nelle registrazioni e nelle esibizioni dal vivo Ray Shulman si esibiva a volte con diversi altri strumenti, come violino, tromba, chitarra elettrica e folk, flauto dolce.
Ray Shulman ha fatto parte dei Gentle Giant dagli inizi, nel 1970, fino all'ultimo tour del 1980, suonando successivamente per un breve periodo con il gruppo irlandese dei Minor Detail.
Tra la fine degli anni ottanta e gli anni novanta intraprese una brillante carriera come produttore discografico, lavorando tra gli altri con The Sugarcubes, The Sundays e Ian McCulloch.
Derek Shulman
Cominciò la carriera musicale con i Simon Dupree and the Big Sound, insieme ai suoi fratelli Ray e Phil, verso la fine degli anni '60.
Più tardi, nel 1970, fondò con i fratelli i già citati Gentle Giant, cantando e suonando talvolta il basso elettrico.
Coinvolti in questa avventura musicale sono oltre a Derek, Phil ai fiati, Ray al basso e violino, Gary Green alla chitarra, Kerry Minnear alle tastiere e John Weathers alla batteria. La musica da loro prodotta è da considerarsi rock progressivo. Il gruppo si sciolse più avanti, nel 1980, non appena i componenti della band si accorsero che la vena sperimentale che li aveva contraddistinti si era esaurita in seguito agli ultimi album quali Civilian o Giant for a Day.
Derek si dedicò alla produzione, lanciando gruppi come Bon Jovi, Dream Theater, Pantera, Slipknot e Nickelback.
Kerry Minnear
Kerry ha studiato presso la Royal Academy of Music, ottenendo un diploma in composizione. Suona inoltre molti strumenti, tra i quali il violoncello, la batteria, la chitarra, il basso, il vibrafono ed il flauto. È il fondatore, insieme a Lesley Minnear dell'etichetta discografica Alucard Music.
Gary Green
Gary Green cominciò la sua carriera come chitarrista dei Gentle Giant dalla fondazione (1970) fino allo scioglimento (1980).
In seguito diventò membro dei Mother Tongue, oltre a fare collaborazioni con artisti vari quali Eddie Jobson e Billy Sherwood.
Nel 2008 fonda insieme ai suoi ex compagni di band Kerry Minnear e Malcolm Mortimore una "cover band" dei Gentle Giant chiamata dapprima "Rentle Giant" e subito dopo "Three Friends" come l'omonimo album.
John Weathers
John Weathers entrò a far parte dei Gentle Giant dal 1972, con l'album Octopus, e vi restò sino allo scioglimento, avvenuto nel 1980.
Dopo lo scioglimento ha fatto parte di diverse Band, come i Man, i Neutrons e i Wild Turkey.
Recentemente ha lavorato alle colonne sonore per programmi della Tv Gallese.
Weathers è anche ornitologo.
Ex componenti
Contact
I Gentle Giant furono una formazione britannica di progressive-rock che tento` la fusione piu` ardita di jazz, classica e rock negli anni d'oro del genere.
Il gruppo venne formato da tre fratelli che avevano militato in gruppi blues di Glasgow. Il sestetto aveva i suoi punti di forza strumentali nelle tastiere elettroniche di Kerry Minnear (laureato alla Royal Academy of Music), nella chitarra di Gary Green (veterano della scena blues), e nei fiati di Philip Schulman. Oltre che dalle complesse partiture di questi musicisti, il sound era caratterizzato anche dal canto quasi inumano di Derek Shulman, cosi` asettico da ricordare i solfeggi di conservatorio e i cori gregoriani a cappella.
Gentle Giant (Vertigo, 1970) era un disco ancora incerto su quale strada seguire, arrivato nel pieno del boom del progressive-rock classicheggiante di King Crimson, Yes e Moody Blues, alla fine della stagione psichedelica e quando le jam di blues-rock stavano mutando nelle canzoni di hard-rock. Giant tenta di conquistare cuori e orecchie con un tema un po' soul, mentre la lunga Nothing At All punta decisamente al cervello con una turbolenta fantasia classic/folk/blues.
Il contrappunto convoluto e dissonante per cui sarebbero rimasti celebri fece capolino su Acquiring The Taste (Vertigo, 1971). Ciascuno dei sei musicisti si alternava a diversi strumenti, con un massiccio ricorso alle tastiere elettroniche, finendo per dare al disco uno spessore quasi sinfonico. Kerry Minnear da solo si cimenta al piano elettrico, all'organo, al mellotron, al vibrafono, al sintetizzatore, alla celeste e al clavicembalo. Il bassista Ray Shulman aggiunge violino e viola al suo arsenale. Tony Visconti, produttore di David Bowie, suona il flauto. Almeno Pantagruel's Nativity, The House The Street The Room e Plain Truth aprono nuovi orizzonti.
Three Friends (Columbia, 1972) e` forse l'album in cui il gruppo riusci` per la prima volta a esprimere cio` che aveva da dire, ed e` persino meno sperimentale del precedente. Concepito come una specie di "rock opera", consta di sei lunghe "ballate". Mister Class And Quality e Working All Day sono fra le loro canzoni piu` accessibili. Prologue, Schooldays e Peel The Paint sono invece numeri di una musica camera sempre piu` criptica.
Il sound sinfonico del secondo e terzo album venne parzialmente abbandonato per Octopus (Columbia, 1972), lambendo talvolta l'hard-rock (Advent Of Panurge) e talaltra il folk-rock (Raconteur Troubadour, Think Of Me With Kindness). Ma in generale questo e` piu` math-rock che art-rock: ogni passaggio strumentale ha una funzione di provocazione nei confronti degli stereotipi. Le armonie vocali di Knots, in particolare, ispirato dalle enigmatiche poesie dello psichiatra Laing, sono l'antitesi di tutta la tradizione britannica.
In A Glass House (1973), altro concept album, e` forse la loro opera piu` ambiziosa, forte di quattro lunghi brani come The Runaway, Way Of Life, Experience, In A Glass House.
Questa esuberante sperimentazione beneficio` dell'abbandono di Schulman. Il concept sociopolitico The Power And The Glory (Capitol, 1974) e` meno ambizioso dei precedenti, ma la musica scorre fluida ed elegante (Proclamation, Playing the Game).
Free Hand (Capitol, 1975) e` l'album "medievale" dei Gentle Giant Quasi tutte le canzoni (Just The Same, On Reflection, Free Hand, Time To Kill, His Last Voyage) hanno raggiunto una loro perfezione formale all'interno del programma di rifondare la forma della canzone rock.
Il periodo classico termina praticamente con Interview (Capitol, 1976), un concept album contro l'industria musicale.
The Missing Piece (Capitol, 1977) presento` infatti canzoni piu` brevi e sonorita` quasi hard-rock. Il declino fu rapido e spietato, terminando con due dischi miserabili come Giant For A Day (Capitol, 1978) e Civilian (Columbia, 1980).