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Quando leggemmo la notizia su Ciao 2001, un giornale di musica di allora, fu un delirio.
La nostra passione era la musica, Jimi Hendix, Beatles, Stones, Who, Jethro Tull, Genesis accompagnavano le nostre lunghe giornate per strada a suonare con la chitarra o nei “club” ad ascoltare dischi, quando all'improvviso la pietra rotolante degli Stones ci saltò quasi improvvisamente e piacevolmente addosso dalle pagine di Ciao 2001.
Comprai il biglietto tramite Ciao 2001 e cominciai a pensare come portare a termine questo sogno che era appena cominciato. Ero pieno di entusiasmo ma anche di ansie e di paura che una realtà così bella e quasi a portata di mano potesse sfuggirmi per un nonnulla, magari una febbre o tante altre angosce che ti prendono quando sei a un passo da un sogno. Il mio problema più grande non era quello di raggiungere Roma, ma soprattutto di dimostrare ai miei genitori che da solo ce l'avrei fatta, era questa la loro preoccupazione e comunque per qualsiasi problema avevo mia sorella a Roma.
Partii da Salerno in macchina, avevo trovato un passaggio da un mio conoscente che quel giorno doveva andare a Roma. Mangiai qualcosa, poi di corsa verso il Palazzo dello Sport a fare la fila. I posti erano numerati ma l’ansia di entrare era grande. Davanti allo spiazzale antistante il palazzo dello sport c’erano soltanto due tir accostati che erano serviti a portare la strumentazione e il necessario per il palco, solo due! All’uscita dal concerto divennero un bagno pubblico e anch’io mi onorai di bagnare le gomme di uno di loro. Quando finalmente aprirono i cancelli raggiunsi di corsa il mio settore.
(Settore L, fila VII, n. 3)
Quindi l’attesa e finalmente i Rolling Stones.
Essendo il mio primo concerto, volli andare ai primi posti (1000 lire in più che all'epoca erano tante). Fu la prima ed ultima volta, il pubblico salì addirittura sugli schienali delle poltrone, per poco non ci si ammazzava. Le volte successive la mia bella prima fila delle gradinate.
Non mi sembrava vero ma il sogno si era finalmente avverato!
Ero in platea, seduto sulla mia sedia ma quando arrivarono sul palco salimmo tutti coi piedi su di esse e cominciammo a sognare.
La gioia, l’ansia, l’angoscia che il sogno stava per finire: non ricordo molto l’ordine delle canzoni né come suonarono, m’importava solo di vederli e sentirli e fui travolto da quella magica atmosfera. Un’immagine mi è rimasta impressa: quella di Anita Pallenberg, ex di Brian Jones e allora moglie di Keith, che passeggiava, a ritmo di musica, sul fondo del palco, col figlio in braccio.
Poi il sogno svanì ma io lo avevo vissuto ed ero pieno di magia e nostalgia.
Comunque ho trovato la scaletta, spero sia questa:
Jumping Jack Flash
Roll Over Beethoven
Sympathy For The Devil
Stray Cat Blues
Love In Vain
Dead Flowers
Midnight Rambler
Live With Me
Let It Rock
Little Queenie
Honky Tonk Women
Brown Sugar
Street Fighting Man
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