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Frank Zappa & the Mothers of Invention

Freak out! (1966)

 

Senz'altro, fin dall'inizio della sua realizzazione, "Freak Out!" era già destinato a rimanere tra gli accadimenti più sconvolgenti nello scenario musicale della fine degli anni sessanta. La sua indubitabile carica rivoluzionaria ed innovativa avrebbe preparato il terreno per una nuova fase creativa nell'universo musicale giovanile contemporaneo. Questo incredibile debutto discografico è un disco volutamente incoerente, disomogeneo, formato da più realtà sonore dettate essenzialmente dal comportamento musicale dei protagonisti coinvolti. Accanto a delle composizioni scritte sotto forma di canzoni, compaiono audio manifestazioni di caos, anarchia, rumore, frenesia ed incondizionata creatività. Sembra quasi sancire che non è più tempo per la semplice musica di intrattenimento fine a se stessa. Questa sostanziale celebrazione della deviazione dalla norma è quanto di più coscientemente rivoluzionario si potesse proporre in un paese come gli USA da troppo tempo soffocato da tradizioni imposte e, forse, non sempre profondamente e completamente comprese dalle generazioni più giovani, un paese alle prese con le proprie contraddizioni interne necessariamente a confronto con la complessa situazione sociale e politica di un mondo - già allora - in veloce cambiamento.

E quindi, il suono di questa deviazione dalla norma si concretizza e si manifesta con chitarre distorte, vibrafoni, kazoos e voci stonate, strumenti quasi sempre inseriti in contesti simili alle banali canzoncine contemporanee ma che insieme raccontano un'altra storia, un nuovo orizzonte musicale grazie ad inequivocabili gesti sonori intransigenti. Ma le "stupid songs" non possono reggere molto ed arginare la vera voglia di sperimentazione del collettivo Mothers diretto dalla Mother Superior Frank Zappa e dopo le prime canzoni il Mostro si toglie la maschera e svela il suo vero volto con caustici collages di bizzarrie musicali e di provocazioni vocali che non avrebbe mai potuto essere pubblicato attraverso la discografia ufficiale.

Si manifesta il vero e proprio nuovo universo sonoro parallelo di quei tempi nutrito dallo spirito libero di un'estemporanea creatività e sapientemente guidato e decodificato in forma musicale/sonora da un attento direttore dei lavori, in grado di confezionare un vero e proprio inno alla libertà di espressione collettiva.

Questo album lo dedico al mio caro amico Alfredo, è grazie a lui che conobbi Frank.

 

Tracklist:

“Hungry freaks, daddy”

“Ain't got no heart”

“Who are the brain police?”

“Go cry on somebody else's shoulder”

“Motherly love”

“How could I be such a fool”

“Wowie zowie”

“You didn't try to call me”

“Any way the wind blows”

“I'm not satisfied”

“You're probably wondering why I'm here”

“Trouble every day”

“Help, I'm a rock”

“It can't happen here”

“The return of the son of Monster Magnet”

 

Formazione

 

Frank Zappa - chitarra, voce

Jimmy Carl Black - percussioni, batteria, voce

Ray Collins - voce solista, armonica, cimbali a mano, tamburello, forcina, pinzette

Roy Estrada - basso, guitarrón, voce soprana

Elliot Ingber - chitarra solista e ritmica

 

Ospiti

 

Gene Estes - percussioni

Eugene Di Novi - piano

Plas Johnson - sassofono, flauto

John Rotella - clarinetto, sax

David Anderle - violino

Benjamin Barrett - violoncello

Edwin V. Beach - violoncello

Paul Bergstrom - violoncello

Virgil Evans - tromba

Kim Fowley - hypophone

Carl Franzoni - voce

Roy Caton - copista

John Johnson - tuba

Carol Kaye - chitarra a 12 corde

Raymond Kelley - violoncello

Arthur Maebe - corno, tuba

George Price - corno

Kurt Reher - violoncello

Emmet Sargeant - violoncello

Joseph Saxon - violoncello

Neil LeVang - chitarra

Dave Wells - trombone

Kenneth Watson - percussioni

Vito Paulekas - voce, percussioni

 

 

Ospiti non accreditati

 

Jeannie Vassoir - voce di Suzy Creamcheese

Motorhead Sherwood - rumori

Paul Butterfield - voce

Mac Rebennack - piano

Les McCann - piano

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