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SONY TC510-2

 

Sapete come funzionano i "suggerimenti" di ebay ? Memorizzano le ricerche che fate più di frequente, e quando accedete al sito vi mostrano in automatico gli ultimi oggetti messi in vendita corrispondenti. Così una mattina, quasi per caso, entro sul sito e mi trovo in prima pagina l'annuncio pubblicato da poche ore di un TC510-2 Sony. Non ci ho pensato nemmeno un secondo: dopo due ore avevo già contattato il venditore e concluso un accordo diretto.

Questo registratore portatile è stato sicuramente uno dei più belli prodotti da Sony, destinato ad un'utenza professionale o semiprofessionale, ed è rimasto in catalogo per dodici anni dal 1974 fino al 1986. Montava bobine da 13 cm in grado di offrire una durata di registrazione di appena 23 minuti a 19 cm/s, ma con una qualità veramente notevole, paragonabile a quella di registratori di ben altra stazza.

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L'apparecchio è arrivato in condizioni estetiche abbastanza buone, ma con svariati problemi di funzionamento. In realtà si accendeva e riusciva a riprodurre - con qualche miagolio - un nastro già registrato, ma oltre a quello non andava. Leva dell'avvogimento veloce bloccata, registrazione non funzionante, cigolii dalla meccanica. Sicuramente aveva bisogno di molte cure, ma le premesse per riportarlo all'antico splendore c'erano tutte.
Così dopo un paio di mesi di soggiorno in un angolo, approfittando di un periodo di relativa calma da parte delle altre incombenze, l'ho messo sul banco ed è iniziato il restauro.

Una volta aperto, ha mostrato una costruzione piuttosto valida: tutto il telaio interno è in alluminio, probabilmente per contenere il peso (obiettivo fallito: 7Kg senza batterie...) e i cablaggi per quando abbastanza "giapponesi" permettono di accedere facilmente a tutte le schede elettroniche.

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Il motore è unico, in corrente continua e servocontrollato con encoder tachimetrico per garantire una velocità stabile e precisa. Il capstan è a trazione diretta, mentre il moto viene trasmesso ai platorelli delle bobine tramite una cinghia (robusta) e due pulegge gommate. Le condizioni delle gomme sono praticamente perfette, segno che Sony aveva scelto un materiale di ottima qualità.
Tutto l'insieme dei leveraggi visibili sulla parte destra comanda le funzioni di avvolgimento veloce; è completamente bloccato dal grasso solidificato e questo spiega l'impossibilità di azionare la leva di comando. Un po' di solvente e del grasso nuovo risolvono il problema in pochi minuti.
Procedendo nello smontaggio, viene subito fuori un problema: la camma in plastica solidale all'albero della manopola REC/PLAY è rotta. Senza questa camma è impossibile mandare la macchina in registrazione, quindi occorre trovare una soluzione.

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Fortunatamente la parte rimasta poteva svolgere ancora la sua funzione, se fissata in modo adeguato. E' stato sufficiente incastrarla nell'apposita tacca dell'albero con una goccia di attack, poi ho ricostruito la metà mancante con della resina epossidica in modo da aumentare la solidità del tutto, e infine ho messo una vite con una grossa rondella in testa all'albero stesso (notare il foro fatto con un trapanino elettrico dove entrerà la vite) a fare da "reggispinta". Il risultato ha funzionato alla perfezione, e probabilmente è anche più robusto dell'originale.

Il motore funzionava, ma aveva qualche problema all'avvio: a volte non partiva e necessitava di una piccola "spinta". Trattandosi di motore in CC, il difetto era quasi sicuramente causato dal qualche problema alle spazzole o al collettore, quindi è stato necessario rimuoverlo. L'operazione non è particolarmente complessa: prima si smonta l'intero assembly delle testine + trasporto togliendo tre viti e pochi altri agganci... (notare le ruote gommate che trasmettono il moto alla bobina sinistra per l'avvolgimento veloce)

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... poi si smontano altre tre viti, e il motore viene via tutto intero. Una volta aperto, ecco qua l'interno:

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Osservate il gruppo delle spazzole sul basamento: le molle che reggono i carboncini hanno delle pieghe a U alle estremità, e all'interno di queste pieghe si trovano delle spugnette che hanno la funzione di applicare una certa pressione alle spazzole stesse per garantire un buon contatto col collettore. Queste spugne erano completamente rovinate, il materiale si sbriciolava al minimo tocco e quindi le spazzole non facevano ben contatto col rotore. Ovviamente dopo la sostituzione delle spugnette è stato d'obbligo una pulizia generale e la lubrificazione della bronzina, prima di rimontarlo al suo posto. Ecco l'intero assembly visto davanti e dietro.

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I condensatori elettrolitici, per quanto di buona qualità (tutti ELNA) sono vecchi di 40 anni e forse è il caso di procedere ad un recapping totale per evitare brutte sorprese. Cambiati anche tutti questi, finalmente siamo pronti per riassemblare l'apparecchio e procedere con collaudo e taratura.

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Parliamo un po' delle caratteristiche principali e delle particolarità.

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Innanzitutto è un "due tracce" con velocità di 9.5 e 19 cm/s, dotato di tre testine in ferrite e ingressi e uscite RCA per il collegamento ad un qualsiasi impianto hi-fi. L'alimentazione è a 12V, ma questa tensione viene internamente elevata a +/- 25V tramite un inverter per permettere agli stadi audio di trattare segnali di elevato valore (cosa impossibile per prodotti simili come i piccoli UHER, ad esempio) senza saturare.

I comandi sono tutti meccanici, la grossa manopola sul lato destro per REC/STOP/PLAY e la leva accanto per le funzioni di avvolgimento veloce. Una meccanica servoassistita avrebbe aumentato il peso complessivo e richiesto altra corrente per i vari solenoidi, cosa non certo gradita dato che l'assorbimento è già abbastanza elevato (circa 0.65A in play).

VU-meter rotondi, molto belli e con illuminazione "a tempo": il pulsante relativo mantiene accese le lampadine per una decina di secondi, poi tornano al buio. La regolazione del livello di registrazione è manuale, ma è possibile inserire un limitatore automatico e selezionare la sensibilità degli ingressi microfonici. C'è un altoparlante ellittico interno, posizionato sul lato destro, che permette la funzione monitor.

Possibilità di selezionare bias ed equalizzazione tramite due selettori a tre posizioni ciascuno, quello di equalizzazione in particolare modifica anche il livello di magnetizzazione relativo allo 0VU che passa da 250nWb/m per i nastri "normal" a 320 nWb/m per gli "special", consentendo la piena compatibilità con altre macchine pro. Una terza posizione serve per i nastri al ferro-cromo, prodotti all'epoca da Sony e ormai del tutto impossibili da trovare.

Il case, in color canna di fucile molto simile ai prodotti Technics, contrariamente alle apparenze non è in plastica ma tutto in alluminio anch'esso. Bello il coperchio in plexiglass (un po' ingiallito...) che insieme alla robusta cinghia per il trasporto completa l'apparecchio.

Nel corso delle tarature ha mostrato una pregevole risposta in frequenza, raggiungendo i 22KHz a -3dB con un nastro Maxell UD usato come se fosse uno "special". Basso rumore di fondo, leggera esaltazione delle basse frequenze (+1dB a 100Hz). Le prestazioni sono quindi eccellenti, come si conviene ad un apparecchio destinato all'uso professionale. All'ascolto è risultato molto pulito e dettagliato, un suono del tutto "anomalo" se lo si va a confrontare con la maggior parte dei registratori a bobine della prima metà degli anni 70. Sembra nato almeno 7-8 anni dopo...

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Come devo concludere ? Boh... confesso che questo per me è sempre stato un "oggetto dei sogni", quando avevo 10 anni o pressappoco lo vidi sulle pagine di un catalogo della GBC e consumai quella carta con gli occhi. All'epoca ovviamente non potevo averlo, poi l'ho cercato per anni senza successo (immagino che non ne siano stati venduti poi moltissimi) e finalmente eccolo qua. Ma non chiedetemi cosa ci farò... forse potrei usarlo come "Walkman", con tutta quella gente che va in giro coi lettori di MP3 e le cuffiette farei un figurone ! (oppure mi prenderebbero per matto...)

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