Studer A807 modificato 2-4 tracce
Nella mia nastroteca si trovano numerosi nastri registrati a 4 tracce stereo, molti dei quali originali preincisi degli anni 60-70, trovati nel tempo su ebay o mercatini vari, altri registrati da me con i vari registratori a 4 tracce che mi sono passati per casa nel corso degli anni. Per l'ascolto di questi nastri avevo varie possibilità: utilizzare una buona macchina scelta tra quelle presenti nella collezione, come ad esempio il Technics RS1506, oppure usare l'Otari MX5050B2.
La soluzione migliore dal punto di vista della qualità di ascolto è ovviamente l'Otari MX5050, per la sua impostazione professionale e le pregevoli caratteristiche tecniche e sonore; tuttavia esso si è dimostrato più volte poco adatto allo scopo in quanto abbastanza "rozzo" nel trattare i nastri dal punto di vista meccanico: soprattutto in avvolgimento veloce e frenata, non essendo provvisto di servocontrollo dei motori delle bobine, se non viene usato con cautela rischia di applicare elevati sforzi meccanici al nastro, e se si vanno a montare bobine vecchie di 40 anni e oltre, magari con nastro a base di acetato e in quantità limitata, il rischio di stiramenti o rotture è sempre in agguato.
La soluzione al problema si è presentata quasi da sola, il giorno che mi sono procurato uno Studer A807 verticale in buone condizioni. Ricordando una chiacchierata fatta in passato con un amico anche lui appassionato restauratore di RtR, ho deciso di seguire le sue orme e upgradare l'A807, trasformandolo in un apparecchio in grado di leggere quasi qualsiasi formato di nastro da 1/4 di pollice purchè a velocità superiore a 9.5 cm/s.
Dopo una settimana di duro lavoro, ne è venuto fuori un A807 funzionalmente equivalente all'Otari MX5050 (lettura a 2 e 4 tracce e registrazione a 2, velocità da 9.5 a 38 cm/s, equalizzazione NAB e CCIR) ma di qualità estremamente superiore e soprattutto molto più "gentile" dal punto di vista del trasporto del nastro, praticamente senza rischio di far danni alle bobine più vecchie. La trasformazione non è stata banale, ha richiesto svariate modifiche sia alla meccanica che soprattutto all'elettronica, ma alla fine il risultato ha ampiamente ripagato il lavoro fatto.
Quando lo Studer è arrivato a casa, era in ottime condizioni estetiche (a parte la mancanza delle manopole dei livelli di registrazione e riproduzione, pagate all'assistenza Studer quasi a peso d'oro) ma del tutto fuori uso: si accendeva il display del tape counter ma premendo i pulsanti di comando non si aveva alcuna reazione, e il motore del capstan rimaneva sempre e desolatamente fermo.
La prima cosa da fare, come spesso accade in questi registratori, è stata la sostituzione integrale dei condensatori elettrolitici. Le schede erano funestate da numerosi condensatori Frako, ben noti per la loro tendenza ad andare in corto circuito se non usati per lungo tempo; inoltre la sezione audio montava decine e decine di Philips in contenitore metallico azzurro, molti dei quali avevano ormai capacità ben al di fuori delle tolleranza. Così mi sono messo d'impegno e ho cambiato oltre 200 (duecento) condensatori di tutte le fome e dimensioni.
Condensatori di filtro dell'alimentazione
Logica di controllo a microprocessore
Schede dell'elettronica audio (2 canali)
dopo il recapping
Un po' di vecchi condensatori da cestinare...
Una volta sostituiti i condensatori, è stato necessario andare a caccia dei vari guasti in giro per le schede elettroniche. Il fusibile sostituito su uno dei rami dell'alimentazione (+50V per i motori) è saltato appena data di nuovo corrente, quindi i problemi non erano causati solo dai condensatori vecchi. Sulla scheda di controllo dei motori delle bobine si trovano sei coppie di transistor di potenza che alimentano i due motori asincroni trifase; una di queste coppie era in cortocircuito. Dopo la sostituzione dei transistor guasti, il fusibile ha smesso di saltare ma qualcosa ancora non andava: i motori emettevano un fortissimo ronzio e non giravano, o comunque lo facevano solo a velocità bassissima.
Le tre fasi di alimentazione sono generate per via digitale dalle uscite di una PROM, a sua volta pilotata da un contatore binario. Osservando all'oscilloscopio i segnali della PROM, è risultato che il contatore binario in questione (un 74HCT163) aveva una delle uscite guaste, fissa a livello logico 1. Una volta sostituito anche questo, i motori hanno ripreso a funzionare ed è stato possibile procedere con il lavoro.
Vista dell'interno del registratore durante i lavori, senza le due schede audio installate.
Sistemati i vari guasti e risolti alcuni problemi minori, ho finalmente potuto rimontare lo Studer ed eseguire collaudo e la taratura, prima di procedere con la modifica che l'avrebbe trasformato in un "player universale". Qui sotto lo vedete privo del pannello frontale ma già funzionante, durante le fasi di allineamento.
A questo punto, una volta certo che il registratore era ormai riparato e perfettamente funzionante, poteva iniziare il lavoro di modifica. La prima cosa da fare era installare una testina di riproduzione a 4 tracce, cosa che nel gruppo testine dell'A807 è possibile perchè in fabbrica avevano previsto questa possibilità e lasciato lo spazio necessario, subito a destra del capstan. Il supporto meccanico è stato fornito da un altro gruppo testine dello stesso tipo, in passato cannibalizzato per la riparazione di un'altra macchina. Le dimensioni della testina di riproduzione utilizzata, originariamente destinata al B77, sono leggermente inferiori rispetto a quelle delle teste Studer a 2 tracce; per questo motivo è stato necessario procedere a qualche piccolo adattamento meccanico al supporto. Alla fine comunque le cose sono andate a posto, e il risultato è questo:
Gruppo testine nello stato originale Gruppo testine dopo l'installazione della testa di lettura a 4 tracce.
Sul connettore c'erano ancora dei collegamenti liberi, destinati alla testina del timecode, quindi non è stato un problema portare verso l'elettronica i cavetti di segnale della nuova testina.
Adesso occorreva collegare la seconda testina all'elettronica di playback e provvedere alla commutazione tra questa e la testina di lettura a 2 tracce originale.
La cosa più semplice sarebbe stato montare da qualche parte un commutatore e scambiare le connessioni delle due teste già prima dell'entrata del preamplificatore, tuttavia questa soluzione era di fatto inapplicabile perchè le tarature di livelli ed equalizzazione richieste dalle due testine sono profondamente diverse. Quindi, da scartare in partenza.
In realtà la dippia testa di playback era un'opzione prevista dal costruttore anche sull'elettronica, ma sarebbe stato necessario costruire un secondo preamplificatore di riproduzione su una scheda apposita e rinunciare alla possibilità di avere la doppia equalizzazione NAB / CCIR. C'era tuttavia una seconda strada: sfruttare l'amplificatore di SYNC. Il SYNC è una funzione usata solo in fase di montaggio o comunque di uso "creativo" del registratore: permette l'ascolto dalla testina di registrazione, per poter fare registrazioni in sovrapposizione da una traccia sull'altra o per operazioni di insert. Ovviamente a me questa possibilità non interessava, perciò ho preferito sacrificarla e mantenere la doppia equalizzazione e avere tarature completamente separate per tutte le modalità di riproduzione.
Il collegamento della testa di riproduzione all'amplificatore di SYNC ha richiesto - oltre all'installazione di un cablaggio supplementare all'interno della macchina - anche una serie di modifiche alle due schede dell'elettronica audio, in modo da separare il circuito in questione dal relè e dal trasformatore che lo accoppiavano alla testina di registrazione. Inoltre ho dovuto anche modificare i valori di alcuni componenti delle reti di controreazione per estendere la banda passante (volutamente limitata alle alte frequenze perchè la testina di registrazione non è in grado di riprodurle correttamente a causa del traferro più largo) e aumentare il guadagno. Anche qui niente di impossibile, occorre solo un po' di cura per evitare di far danni ai delicati circuiti stampati.
Ecco il gruppo testine già montato sulla macchina e perfettamente funzionante. Sotto si vedono i selettori della modalità operativa dei due canali, in posizione REPRO è attiva la normale testina di lettura a 2 tracce, in posizione SYNC la nuova a 4 tracce.
Rimaneva ancora un particolare da mettere a punto: l'A807 ha due veolcità di avvolgimento veloce: la "normale e la cosiddetta "library wind" usata per impacchettare il nastro con la massima regolarità per l'archiviazione. La velocità di avvolgimento standard è molto elevata, e nonostante la presenza di un ottimo servo-reel che limita gli sforzi meccanici sul nastro mi sembrava un po' eccessiva, soprattutto nel caso si usino bobine da 18 cm. Il problema è che a differenza del fratello maggiore A812 questa macchina non offre la possibilità di regolare la velocità di avvolgimento, ma solo il back tension.
Per risolvere la questione, ho analizzato lo schema elettrico della scheda servo reel, scoprendo che la velocità dei motori è determinata dal microcomputer attraverso un convertitore A/D che genera la tensione di riferimento del controllo dei motori. A tensione maggiore, corrisponde una maggiore velocità dei motori; quindi per regolare la velocità di avvolgimento sarebbe stato sufficiente limitare la massima tensione in uscita dal DAC evitando di modificare quelle più basse, da cui dipende il tensionamento del nastro in play.
La soluzione era semplice: porre sull'uscita del DAC qualcosa di simile a un diodo zener, un dispositivo che a tensioni inferiori a quella di soglia si comportasse come un circuito aperto o quasi, e a tensioni superiori limitasse l'uscita a un valore regolabile tramite un trimmer. Un TL431, regolatore integrato programmabile per la generazione di tensioni di riferimento, ha permesso di realizzare il circuito necessario con pochissimi componenti e con modifiche minime alla scheda del servo reel. Lo schedino realizzato è stato fissato con una torretta ad uno dei dissipatori di calore, opportunamente forato col trapano, e collegato all'uscita di uno degli amplificatori operazionali che si occupano di processare la tensione di uscita del DAC.
Con quest'ultima modifica, la macchina è finalmente pronta a sostituire il vecchio Otari MX5050B2 che finora si era occupato della riproduzione dei nastri a 4 tracce. I vantaggi rispetto al precedente apparecchio si possono riassumere nei seguenti punti:
* Costruzione meccanica migliore, più precisa, robusta e affidabile
* Servocontrollo dei motori delle bobine
* Elettronica audio molto più prestante e sofisticata
* Testine più durature (serie 318 Studer) e performanti
* Tre velocità (9.5-19-38) sempre disponibili e non selezionabili a coppie
* Controllo per via digitale dei parametri audio
* Tarature separate per ogni velocità, equalizzazione e testina
* Progetto molto più recente, circa 15 anni di progresso tecnologico si vedono.
* Versatile gestione a microprocessore di tutta la meccanica
L'A807 2-4T nella sua sistemazione finale, accanto al giradischi Pioneer PL1000A e al "fratello maggiore" A810
Per iniziare l'ho provato in modalità naturale, ovvero come registratore a 2 tracce stereo. Le prestazioni di questo esemplare, tarato su nastro RMG LPR35, sono veramente eccezionali: il suono è incredibilmente dinamico e aperto, possente in basso ed estesissimo alle alte frequenze anche a velocità ridotta (persino a 9.5 cm/s riesce a superare agevolmente i 18KHz) e a livelli di registrazione elevati. Sotto certi aspetti sembra suonare anche meglio dei modelli superiori, forse grazie al sistema Dolby HX Pro integrato nell'amplificatore di registrazione. Perfetta la compatibilità con i nastri registrati con l'A810 o con l'A812, come è giusto che sia.
Dopo la prova di registrazione, ho caricato un nastro a 4 tracce registrato in passato su un Teac X1000R, ho selezionato la seconda testina di riproduzione e premuto Play. La riproduzione anche in questo caso è stata perfetta, molto più dinamica e priva di rumore di fondo rispetto ad un qualsiasi buon registratore consumer come il Technics 1506 o l'Akai GX747, stabile e precisa dall'inizio alla fine della bobina. Sembra quasi che riesca a tirare fuori dal nastro componenti del suono che non vengono lette da altri apparecchi di classe inferiore.
Per concludere la prova, l'ascolto di un paio di "nastrini" d'epoca, jazz e musica americana registrati negli anni 60. Sono registrazioni vecchie di mezzo secolo, ma se il nastro è stato conservato correttamente molto spesso la qualità è altissima: se non si fa caso al soffio di fondo, spesso abbastanza presente nei passaggi a livello più basso o nei silenzi tra un brano e l'altro, il suono è estremamente dinamico e presente, caldo al punto giusto e brillante quando serve. Anche con questi nastri il dettaglio della riproduzione e la presenza della gamma bassa sono superiori - e non di poco - a quanto si riesce ad ottenere con un registratore consumer, per non parlare della dinamica che sembra aumentare, probabilmente per la minore quantità di soffio di fondo introdotto dall'elettronica del registratore. Anche la precisione della meccanica, che mantiene il nastro preciso e stabile sopra la testina di lettura, ha una positiva influenza sul risultato globale.
​
​
​
​
​
​
Conclusione
Lo Studer A807 è una macchina professionale veramente eccellente, che nonostante la diversa impostazione costruttiva, evidentemente dettata da una certa necessità di ridurre i costi , non ha nulla da invidiare ai modelli superiori come A810 e A812, ed anzi talvolta li può anche surclassare. Con le modifiche fatte, questo esemplare è diventato una specie di "riproduttore universale", in grado di estrarre nel miglior modo possibile le informazioni registrate in quaslaisi tipo di nastro stereo da 1/4 di pollice, indipendentemente dal numero di tracce e dal tipo di equalizzazione. Unica limitazione la velocità di registrazione, che non può scendere sotto i 9.5 cm/s (in realtà con l'uso del varispeed si può arrivare alla velocità fuori standard di circa 7 - 7.5 cm/s) e quindi preclude la lettura dei nastri provenienti da apparecchi domestici di classe economica (i Geloso e similari), ma volendo si può ovviare tramite digitalizzazione del segnale riprodotto a 9.5 cm/s e successivo resampling su computer per correggere la velocità. Un esemplare unico, di qualità top e versatilità estrema.