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The Lamb Lies Down On Broadway, presentato in una importante versione di doppio LP che conteneva oltre novantaquattro minuti di grande musica, suddivisa in ben ventitré canzoni, tutte legate fra di loro. I vari intermezzi strumentali che incontreremo durante l'ascolto, oltre che da legante, davano la possibilità a Peter Gabriel di cambiarsi d'abito fra un brano e l'altro durante i concerti. Per comporre l'album, i Genesis affittarono un ex orfanotrofio a Headley Grange nell' East Hampshire. Nella abitazione rurale avevano precedentemente soggiornato altre band come Led Zeppelin, Bad Company e Pretty Things, lasciando i locali in condizioni ai limiti della praticabilità, fra escrementi, ratti e finestre rotte che lasciavano entrare qualsiasi tipo di essere vivente. Una volta riportati gli ambienti a delle condizioni igienico-sanitarie accettabili, i nostri si gettarono a capofitto nelle nuove composizioni, contornati dall'affascinate verde delle campagne inglesi. Che il rapporto fra Gabriel ed il resto della band si stava deteriorando, lo conferma il fatto che, eccetto rare escursioni sconfinanti dell'uno o degli altri, le liriche sono opera della mente geniale di Peter Gabriel, mentre le musiche sono state composte dal resto della band. L'album fu supportato da un imponente tour mondiale, che lo vide suonato per la sua interezza per ben centodue volte. Il protagonista di questo viaggio attraverso la psiche umana è Rael, un giovane punk portoricano che appena fuoriuscito dal riformatorio di Pontiac, lascia le proprie tag con la vernice spray sui muri di New York. Passando per Broadway, il nostro si imbatte in una misteriosa e densa nebbia, che magicamente lo catapulta in una nuova dimensione spazio-temporale, nella quale affronterà una serie di avventure e di incontri con svariati personaggi. Fra le inquietanti ambientazioni e bizzarre creature, siamo immersi in un mondo immaginario che mixa l'Inferno Dantesco con i visionai scenari di David Lynch. Rael, oltre ad essere l'anagramma della parola "Real (Reale)" non è altro che l'alter ego di Peter Gabriel, attraverso il quale il nostro esterna il suo lato interiore, affrontando durante lo svolgimento, il proprio rapporto con il sesso, con la paura e con la morte. Il fatto che il protagonista fosse un punk, destò qualche problema alla band, in quanto i punk si chiedevano perché mai quel manipolo di inglesi dovessero cantare le gesta di uno di loro. Per rendere più accessibili le criptiche liriche, l'intera trama della storia su cui si basa l'album, fu riportata per intero all'interno del vinile. Per registrare l'album, i nostri trasferirono l'attrezzatura mobile degli Island Studios nella suggestiva Glaspant Manor, un affascinante cottage risalente al 1800, ubicato nel Carmarthenshire, bellissima contea collinare del Galles. Nonostante il nuovo album non sia dei più facili da apprendere, dal punto di vista musicale è senza ombra di dubbio il più maturo. Rispecchiando in pieno la parola "progressive", in molte occasioni le sonorità di "The Lamb Lies Down On Broadway" sono avanti di almeno un decennio rispetto agli standard dell'epoca. In questo album seminale, scoverete magici momenti musicali che un paio di lustri più avanti influenzeranno la maggior parte delle band del nuovo movimento britannico, denominato neo progressive, Marillion, Twelfth Night, Pendragon ed IQ su tutti, ma anche band più recenti come Porcupine Tree e Spock's Beard. E' come avere fra le mani un gigantesco puzzle, le cui tessere sono note musicali, che si incastonano perfettamente l'una all'altra. 

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Let It Be
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9

Let It Be è il dodicesimo album del gruppo musicale britannico dei Beatles (tredicesimo considerando anche l'album Magical Mistery Tour, in origine pubblicato come LP solo negli USA e come EP in UK). Pubblicato l'8 maggio del 1970, il disco vide la luce dopo che, il precedente 10 aprile, il gruppo aveva già ufficializzato il proprio scioglimento. Registrato inizialmente pressoché in presa diretta, nel mese di marzo del 1970 l'album venne affidato al produttore Phil Spector che ne curò il missaggio e che, con l’aggiunta di cori e di arrangiamenti orchestrali, ne modificò in alcune parti il risultato finale. La rivista Rolling Stone lo ha inserito nel 2012 al 392º posto della lista dei 500 migliori album.

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Lato A

  1. Two of Us – 3:37 (Lennon-McCartney)

  2. Dig a Pony – 3:55 (Lennon-McCartney)

  3. Across the Universe – 3:48 (Lennon-McCartney)

  4. I Me Mine – 2:26 (Harrison)

  5. Dig It – 0:50 (Lennon-McCartney-Harrison-Starkey)

  6. Let It Be – 4:03 (Lennon-McCartney)

  7. Maggie Mae – 0:40 (Trad. arr. Lennon-McCartney-Harrison-Starkey)

Lato B

  1. I've Got a Feeling – 3:38 (Lennon-McCartney)

  2. One After 909 – 2:54 (Lennon-McCartney)

  3. The Long and Winding Road – 3:38 (Lennon-McCartney)

  4. For You Blue – 2:32 (Harrison)

  5. Get Back – 3:09 (Lennon-McCartney)

Classic Rock

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