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Dopo un pessimo album d'esordio, i Genesis fanno il punto della situazione e decidono che la musica sarà il loro futuro. Finita la scuola, i nostri, che vi ricordo erano giovanissimi,  dedicano gran parte di ogni santissimo giorno allo studio dei rispettivi strumenti, passando intere giornate fra prove e serate, dormendo qualche ora quando era possibile. Il risultato ottenuto è strabiliante, il successivo album "Trespass" è distante anni luce dal suo predecessore, maturo, professionale, tanto da far venire il dubbio di non essere di fronte alla medesima band. Con il tempo i nostri vengono sopraffatti da una mania di perfezionismo che crea non pochi attriti durante le sessioni di registrazione,  e  nonostante il successo ottenuto dal nuovo album e la popolarità che si stavano costruendo duranti i concerti, grazie alla teatralità del frontman Peter Gabriel, poco tempo dopo l'uscita di "Trespass", il nuovo batterista John Mayhew ed il chitarrista Anthony Phillips abbandonano incomprensibilmente i Genesis, lasciandoli nello sconforto generale, vuoi per divergenze musicali, vuoi per un'ottusità da parte dei due abdicanti che non vedevano nella band un futuro roseo. Il vuoto lasciato dal Chitarrista Londinese pareva incolmabile, in quanto, oltre ad essere uno dei padri fondatori della band era uno dei compositori principali. Il nostro, recentemente ha svelato il vero motivo dell'abbandono con una frase alquanto lapidaria che recita: "Eravamo solo un pugno di perfezionisti. La musica era diventata la fonte della mia più profonda sofferenza". Fra annunci sul Melody Maker e provini in casa dei genitori di Peter Gabriel, il primo ad essere reclutato è un tale Phil Collins, che colpisce tutti quanti oltre che per un grande talento dietro al drum set, anche per la sua teatralità e per un'ottima attitudine al canto, oltre che al suo ottimismo ed uno spiritoso buonumore, ovvero la medicina giusta per porre fine alla profonda crisi di depressione che aleggiava all'interno della band, dopo l'abbandono di Phillips e Mayhew. Il nostro gioca d'astuzia, recandosi con largo anticipo sul luogo del provino, ed in attesa del suo turno, si immerge nella piscina in giardino, mettendosi ad ascoltare i pezzi (tutti tratti dall'album "Trespass") suonati dai precedenti canditati. Con questo astuto stratagemma, il nostro riesce a memorizzarli agevolmente e giocarsi un vantaggio non indifferente al momento del proprio turno. Una volta reclutato il nuovo batterista, per qualche mese, il gruppo si muove come quartetto, avvalendosi della collaborazione ad interim del chitarrista Mick Barnard, e caricando di ulteriori compiti Tony Banks, che spesso si trovava a colmare il vuoto della chitarra, suonando le parti con un pianoforte accordato su registri acuti. Mick Bernard, nonostante ci mettesse l'impegno, (anche se non accreditato come il suo predecessore, il nostro mette pure lo zampino sulla stesura del brano "The Musical Box") non convinceva proprio in maniera soddisfacente da far sì che venisse reclutato in pianta stabile nella band, quindi continuarono le ricerche di un chitarrista che potesse sostituire degnamente Anthony Phillips. Alla fine del 1970, tramite un annuncio sulla rivista Melody Maker, scoprono Steve Hackett, proveniente dai Quiet World, il quale aveva potuto ammirare i Genesis in sede live, rimanendo impressionato dal loro stile. Una leggenda narra che Steve Hackett, astutamente, avesse convocato Peter Gabriel e compagni a casa sua, in mezzo a tutta la sua attrezzatura, in modo da sfruttare al meglio il fattore campo, anziché effettuare il provino in studio, dove probabilmente non si sarebbe trovato a suo agio. Il gruppo rimase talmente impressionato dalla sua bravura e dal suo talento che decisero di interrompere subito le ricerche e di reclutarlo, senza valutare nessun altro chitarrista. Ma andiamo a conoscere i due nuovi arrivati in casa Genesis. Phil Collins nasce come Philip David Charles Collins il 30 Gennaio del 1951 a Chiswick, quartiere sudoccidentale di Londra. Nel Natale del 1956, gli zii gli regalano una batteria giocattolo, ed il piccolo Phil scopre la sua vocazione musicale, invitando i genitori a comprargli batterie vere, sempre più complete. Il nostro non prende nessuna lezione, ma si diverte ad accompagnare la radio e la televisione, sviluppando un metodo tutto suo che non prevedeva la conoscenza della notazione musicale. L'ingresso nel mondo della musica lo fa all'età di dodici anni, formando il suo primo complesso. Due anni più tardi, cerca di perfezionare la sua seconda vocazione e si iscrive alla Barbara Speake Stage School, dando inizio a una carriera parallela come attore e modello. Il primo passo importante nel mondo della musica lo fa nel 1970, suonando le percussioni nella canzone "Art of Dying", contenuta nel triplo LP "All Things Must Pass" di George Harrison. Pur continuando la carriera di attore, si capisce che è molto portato per la musica. Con il suo gruppo The Freehold, scrive la sua prima canzone, "Lying Crying Dying". Nel 1969, con i Flaming Youth incide il suo primo disco "Ark 2", un concept ispirato all'evento del momento, ovvero lo sbarco dell'uomo sulla Luna, dove suona tutte le parti di batteria e canta alcuni brani. Nel 1970 risponde ad un annuncio dei Genesis sul Melody Maker ed il resto è storia. Stephen Richard Hackett, detto Steve nasce a Pimlico il 12 febbraio del 1950. Il nostro inizia a suonare la chitarra a dodici anni come autodidatta. Il suo stile era molto influenzato dalla musica classica e operistica, nonché dal blues. Negli anni sessanta iniziò a suonare in gruppi della nascente scena progressive come i Canterbury Glass e i Sarabande. Nel 1970 pubblicò il primo album intitolato "The Road" con i Quiet World, dove suonava anche suo fratello, John Hackett, al flauto. Ma Steve non era soddisfatto a pieno, era in cerca di musicisti motivati per poter esplorare nuovi orizzonti musicali, e pubblicò un annuncio sulla rivista Melody Maker in cui diceva in maniera pretenziosa, di cercare musicisti "determinati ad andare oltre le attuali stagnanti forme musicali". All'annuncio rispose un certo Peter Gabriel, ed anche in questo caso, il resto è storia. Dopo un periodo di rodaggio non del tutto facile, a causa di una incredibile epidemia di problemi tecnici durante il tour a supporto dell'album "Trespass" i due nuovi arrivati riescono non con poca fatica ad entrare in perfetta sintonia con il resto della band, e si mettono al lavoro sulle composizioni che andranno a delineare la set list del nuovo "Nursery Cryme (Crimini Infantili)", sfruttando anche alcune idee buttate giù con la precedente formazione. Il titolo allude alle nursery rhymes, le filastrocche per bambini diffuse nella cultura anglosassone, e gioca con l'assonanza di rhyme (rima) con crime (crimine), da cui la particolare grafia di cryme. Il riferimento è soprattutto al brano di apertura "The Musical Box", che narra di un bimbo "decapitato con grazia" da una coetanea mentre i due giocano a croquet. Fra addii improvvisi e new entry, in maniera del tutto casuale, stava prendendo forma una delle formazioni più importanti e leggendarie del rock, che scriverà pagine indelebili nel grande libro della Storia della Musica, partendo proprio con il nostro "Nursery Cryme", album che delinea in maniera definitiva l'inconfondibile sound genesisiano e destinato a diventare una pietra miliare del progressive rock e non solo, e che con molta curiosità ci apprestiamo ad ascoltare.

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Classic Rock

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