Classic Rock
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10
Electric Ladyland
1968-Track Records
Electric Ladyland è il capolavoro in assoluto di Jimi Hendrix.
Pubblicato nel 1968, è un disco doppio ed è uno degli album più importanti ed innovativi della storia del rock. E con questo disco che Hendrix cercava la conferma presso il pubblico e la critica. Un’impresa non semplice e lo dimostra il fatto che la gestazione di questo album fu lunghissima e molto costosa.
Si comincia con "And the Gods Made Love", pezzo strumentale inquietante e psichedelico per proseguire con "Have You Ever Been", un po’ di blues cantato in falsetto; il terzo brano "Crosstown Traffic" è un intensissimo rock’n’roll, del quale durante il tour del disco Hendrix suonò una versione di 8 minuti, dopo il quale arriva uno dei grandi capolavori del disco, con il contributo del grande Steve Winwood all’organo e Jack Casady al basso: "Voodoo Chile", affascinante e famoso blues elettrico di quindici minuti, uno dei primi brani a superare la classica durata delle canzoni.
Il lato B comincia con "Little Miss Strange", composta e cantata da Noel Redding, alla quale segue un’altra canzone con un ospite: "Long Hot Summer Night", dove Al Kooper suona magistralmente il piano; segue "Come On (Let the Good Times Roll)", una cover di Earl King, che comincia con un’attacco inconfondibile e con quattro assoli tutti diversi tra loro, di cui uno dura oltre due minuti. Con un ormai famoso attacco di batteria, arriva un altro dei tanti capolavori del disco: "Gypsy Eyes", dedicata alla madre, il lato B si chiude con una delle canzoni più psichedeliche di Hendrix: "Burning Of the Midnight Lamp".
Il lato C si apre con un colpo di tosse e "Rainy Day, Dream Away", una canzone dal testo leggero , alla quale hanno contribuito Mike Finnigan all’organo, Freddie Smith e Larry Faucette ai congas, mentre il batterista è Buddy Miles che suonerà con Hendrix nella Band Of Gypsies dopo lo scioglimento degli Experience. La canzone ha una seconda parte in "Still Raining, Still Dreaming", sul lato D.
Dopo "Rainy Day", Hendrix ci dà un’altra grande prova della sua abilità compositiva, con la canzone forse più bella di tutto il disco, "1983 (A Merman I Should Turn To Be)", un psichedelicissimo blues (nel quale suona anche il flautista Chris Wood); segue "Moon, Turn the Tides".
L’ultimo lato comprende le tre canzoni più celebri del disco; dopo "Still Raining, Still Dreaming", come già detto seconda parte di "Rainy Day", insieme agli stessi collaboratori, con un attacco al fulmicotone parte "House Burning Down", divenuta famosa soprattutto per il finale con la chitarra che imita il crollo di una casa. Segue un altro capolavoro: "All Along the Watchtower", la bellissima cover del pezzo di Bob Dylan, tanto che lo stesso compositore dovette ammette l’eccezionalità della trasfigurazione posta in essere dalla classe di Hendrix.
La traccia finale "Voodoo Child (Slight Return)", la mia preferita, è uno dei pezzi più potenti di tutto il repertorio hendrixiano.
La Track Records utilizzò come copertina una foto che ritraeva donne completamente nude con i seni in evidenza e con in mano un ritratto di Jimi Hendrix. Non gradita dall'opinione pubblica britannica venne censurata e sostituita dalla copertina statunitense.
Tracce:
1....And The Gods Made Love
2.Have You Ever Been To (Electric Ladyland)
3.Crosstown Traffic
4.Voodoo Chile
5.Little Miss Strange
6.Long Hot Summer Night
7.Come On (Let the Good Times Roll)
8.Gypsy Eyes
9.Burning Of The Midnight Lamp
10.Rainy Day, Dream Away
11.1983...(A Merman I Should Turn To Be)
12.Moon, Turn The Tides...Gently Gentley Away
13.Still Raining, Still Dreamin
14.House Burnig Down
15.All Along The Watchtower
16.Voodoo Child (Slight Return)