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History

Ian Anderson inizia tutto da solo, nella semioscurità: una nuova canzone, My God. Ci informa che i Jethro Tull si sono sciolti e che a fare il concerto c’è lui, rimasto ormai da solo.
Sinceramente non ricordo che abbia detto questo, ma visto che non conosco bene l'inglese.....
Un attimo di smarrimento fra il pubblico, ma la chitarra acustica e la voce sono profonde, incantatrici, danno l’illusione che comunque lo show possa avere luogo, in qualche modo.
Rimane nitido nel ricordo, anche dopo 48 anni, l’inizio del concerto.
L’intro di My God eseguito  soltanto con voce e chitarra acustica, difatti pensammo che fosse un pezzo acustico, poi con l’aggiunta del piano e all'improvviso il possente riff di chitarra e di tutta la band che parte all’unisono, la contemporanea apertura del sipario, generarono in noi  emozioni impossibili da dimenticare, mi ricordo che saltammo sulla sedia. Immersi nel buio dell’atmosfera fantastica del teatro Brancaccio, ciascuno solo con se stesso e con le proprie emozioni, ma nello stesso tempo consapevole di condividere un momento magico ed irripetibile con tutti gli altri presenti: la scena musicale a Roma non sarebbe più stata la stessa!
Poi il concerto continuò, con un crescendo continuo e finì con tutto il pubblico in piedi, assiepato sotto il palco, in delirio.
Il giorno dopo tutti a cercare l'ultimo disco dei Jethro, ma Aqualung uscirà solo alcuni mesi dopo, uscì in UK nel mese di marzo 1971, e la versione ufficiale italiana fu stampata dalla Ricordi solo nel giugno 1971).

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Setl ist 

1. My God
    (with flute solo)
2. Aqualung
3. With You There to Help Me
4. By Kind Permission of...
    (John Evan piano showpiece)
5. Sossity; You're a Woman / Reasons for Waiting
    (Acoustic medley)
6. Cross-Eyed Mary
    (incl. a drum solo)
7. Nothing ls Easy
8. Wind-Up
9. Guitar Solo
10. Locomotive Breath
11. Hard-Headed English General
      (Unreleased, a work-in-progress tour song)
12. Wind-Up (reprise)

Teatro Brancaccio Roma, 2 Febbraio 1971 ore 21.00

Musicians

Ian Anderson
Featured Work
About
Ian Scott Anderson è nato a Dunfermline, in Scozia, il 10 agosto 1947 sotto il segno del Leone. Cresciuto a Edimburgo, nel 1959 si trasferisce con la famiglia in Inghilterra, a Blackpool, e qui vive fino al College. Sfogliando le pagine del New Musical Express e di Melody Maker, un giorno gli viene in mente di mettere su una band. Forma così nel 1963 i Blades con alcuni compagni di scuola. Nel gruppo ricopre il ruolo di cantante e armonicista. Dopo essersi fatto le ossa, Ian si trasferisce a Luton e qui fonda, insieme al batterista Clive Bunker, al chitarrista Mick Abrahms e al bassista Glenn Cornick la prima formazione della sua band storica: i Jethro Tull.
Ciò che fin da subito ha fatto la fortuna di Anderson e della sua band è la sua immagine unica nella scena musicale rock. Fin dai primi anni l’artista si ha fatto propri elementi tratti dal ruolo di giullare medievale, o da quello di menestrello di epoca elisabettiana, ma anche di signorotto inglese o scozzese, e non di rado il suo trasformismo è arrivato a farlo impersonificare in personaggi come un astronauta, un pirata o un vagabondo. Insomma, una figura istrionica che ben supera in eclettismo anche un maestro teatrante come Peter Gabriel. Ma alla base non c’è solo tanta apparenza: prima ancora che un personaggio straordinario, Ian è infatti un musicista coi fiocchi. Nel corso della sua carriera coi Tull, oltre a cantare e a suonare il suo simbolico flauto traverso, si è infatti dilettato nell’armonica, nella chitarra, nel basso, nel sax, nelle tastiere, nelle percussioni, nel trombone e anche nel violino. Ovviamente, Ian è un flautista autodidatta, e lo si nota anche dal suo stile particolare, ispirato alla tecnica di Roland Kirk ma decisamente personale, adatto al rock e al blues. Emblematico è uno dei brani più famosi dei Jethro Tull, Bourée, basato su un tema di Bach:
Oltre che un geniale musicista, Anderson è anche un profondo autore di testi. Tra le tematiche toccate nelle sue liriche ci sono argomenti religiosi, politici e morali, trattati sempre in maniera diretta e ironica, utilizzando un tono intelligente e spesso corrosivo. Di seguito uno dei brani più famosi dei Jethro Tull, Locomotive Breath:
Al di là dei successi con i Jethro Tull, dal 1983 Ian ha messo in piedi anche un vero e proprio percorso solista, iniziato con l’album Walk Into Light. Più ancora che con la band è in questa sua carriera parallela che Anderson ha avuto modo di sbizzarrirsi maggiormente, passando dal folk al country, con accenni di musica classica e anche qualche avventura nel mondo dell’elettronica.
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Martin Barre
Barre è stato il chitarrista della rock band britannica Jethro Tull dal 1969 sino al suo scioglimento, avvenuto nel 2011. Compare in tutti gli album del gruppo escluso il primo, This Was. Il suo suono è caratterizzato da una commistione fra gli stili blues di Jeff Beck ed Eric Clapton insieme alle complessità barocche del progressive rock dei primi anni settanta e al tradizionale suono della musica folk europea. Occasionalmente si è esibito anche in qualità di flautista sia all'interno della band che nei suoi album da solista.
Barre iniziò la sua carriera di musicista suonando il sassofono in una band di Birmingham, i Moonrakers, nei primi anni sessanta. Nel 1966 si unì ai Noblemen insieme ad un altro membro dei Moonrakers, Chris Rodger, e il nuovo gruppo di Barre fu ribattezzato The Motivation. La band comprendeva anche Jimmy Marsh (voce), Bryan Stevens (basso), Mike Ketley (tastiere) e Malcolm Tomlinson (batteria). Il gruppo si esibì anche nel leggendario Marquee Club di Londra in due occasioni e servì anche come gruppo spalla dei Cream, sempre nella capitale inglese. Tra il 10 marzo e l'aprile del 1967 suonarono anche al Piper Club a Roma per circa sei settimane.[1]
Durante l'estate del 1967 Marsh e Rodger abbandonarono la band e così i restanti membri assunsero l'ex cantante dei Clayton Squares, Denny Alexander, cambiando nuovamente nome e diventando così i The Penny Peeps. Sotto contratto con la Liberty Records il gruppo pubblicò due singoli nel 1968, Little Man With A Stick (Model Village nel lato B) e I See The Morning (Curly, Knight of The Road nel lato B). Barre aveva ormai conquistato il ruolo di primo chitarrista e il suo assolo in Model Village ha reso il pezzo uno dei più ambiti e popolari fra i collezionisti.
In seguito all'abbandono di Alexander verso la metà del 1968, la band (che intanto aveva di nuovo cambiato nome, i Gethsemane) prese la strada del blues. Il nuovo gruppo registrò diversi pezzi nuovi che però non furono mai editi, e si dissolse nel dicembre del 1968 quando Barre entrò a far parte dei Jethro Tull.
Per più di 30 anni l'impegno musicale di Barre si centrò esclusivamente sulla band capeggiata dall'istrionico Ian Anderson. Poi, a partire dagli anni novanta, intraprese una parallela carriera da solista, registrando fino ad oggi 5 album. In un pezzo del 1994, A Trick of Memory, Barre utilizza una chitarra regalatagli dall'amico Mark Mancina. The Meeting (1996) vede la partecipazione del bassista Jonathan Noyce, che sarà poi presentato dallo stesso Barre a Ian Anderson e verrà quindi accettato a far parte del gruppo.
Barre è indubbiamente uno dei chitarristi più acclamati nel mondo del rock e il suo assolo in Aqualung (dall'omonimo album del 1971) è stato votato dai lettori della rivista musicale Guitar Player come uno dei migliori assoli rock per chitarra di tutti i tempi. Inoltre, lo stesso assolo, fu scelto nel 2007 come uno dei migliori 100 assoli di chitarra di sempre dalla rivista Guitar World. Mark Knopfler, leader dei Dire Straits, durante un'intervista rilasciata nel 2005, ha definito la collaborazione di Barre con Anderson come qualcosa di "magico" ("magical").
Secondo una notizia apparsa sul suo sito ufficiale nel dicembre 2006, Barre sostiene di aver iniziato a lavorare su un progetto acustico assieme a Dan Crisp, un cantante e chitarrista, e Alan Bray, un bassista. Barre afferma inoltre che suonerà una serie di strumenti acustici con il gruppo, inclusi bouzouki e mandolino. Il trio si è già esibito diverse volte, ma non si sa nulla riguardo ad un'eventuale uscita di album.
Nel 2013 viene pubblicato il quinto album in studio di Martin Barre Away with Words; l'album presenta riarrangiamenti di alcuni classici dei Jethro Tull (come Hymn 43 e One Brown Mouse) che vengono ampliati con canzoni create appositamente dallo stesso Barre. Nell'album sono comunque presenti due pezzi esclusivamente di Barre: All Bars Hold e Sundown. Nel disco rimane confermato come nei precedenti album solisti il bassista ex Jethro Tull Jonathan Noyce.
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John Evan
Fu membro dei Jethro Tull dal 1970 al 1980 contribuendo alla realizzazione di ben 10 album, oltre all'antologia Living in the Past ed i live Bursting Out e Live at Madison Square Garden 1978.
Fu grazie alla madre insegnante di pianoforte se Evan si avvicinò a questo strumento, ciononostante decise di offrirsi inizialmente come batterista per poter formare la sua prima band chiamata The Blades insieme a Jeffrey Hammond (futuro membro dei Jethro Tull) e ad un certo Hipgrave, un ragazzo più vecchio. In seguito all'ingresso di nuovi membri (come Ian Anderson e Glenn Cornick) e all'abbandono di Hipgrave, il gruppo fu ribattezzato The John Evan Band. Fu in questa occasione che John Evan decise di eliminare la S dal suo cognome su consiglio di Hammond per il semplice fatto che The John Evan Band suonasse meglio rispetto a The John Evans Band. Nel 1968 Evan dovette abbandonare la band per i suoi studi e fu così che la stessa fu sciolta. Ciononostante Anderson e Cornick rimasero e da loro nacquero i Jethro Tull di cui Evan tornerà a far parte due anni dopo, nel 1970.
Nel 1980 abbandonerà il gruppo insieme a David Palmer per formare i Tallis con cui ebbe però scarso successo.
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Jeffrey Hammond
Fu membro dei Jethro Tull dal 1970 al 1980 contribuendo alla realizzazione di ben 10 album, oltre all'antologia Living in the Past ed i live Bursting Out e Live at Madison Square Garden 1978.
Fu grazie alla madre insegnante di pianoforte se Evan si avvicinò a questo strumento, ciononostante decise di offrirsi inizialmente come batterista per poter formare la sua prima band chiamata The Blades insieme a Jeffrey Hammond (futuro membro dei Jethro Tull) e ad un certo Hipgrave, un ragazzo più vecchio. In seguito all'ingresso di nuovi membri (come Ian Anderson e Glenn Cornick) e all'abbandono di Hipgrave, il gruppo fu ribattezzato The John Evan Band. Fu in questa occasione che John Evan decise di eliminare la S dal suo cognome su consiglio di Hammond per il semplice fatto che The John Evan Band suonasse meglio rispetto a The John Evans Band. Nel 1968 Evan dovette abbandonare la band per i suoi studi e fu così che la stessa fu sciolta. Ciononostante Anderson e Cornick rimasero e da loro nacquero i Jethro Tull di cui Evan tornerà a far parte due anni dopo, nel 1970.
Nel 1980 abbandonerà il gruppo insieme a David Palmer per formare i Tallis con cui ebbe però scarso successo.
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Clive Bunker

Clive William Bunker (Luton30 dicembre 1946) è un batterista britannico. Fu il primo batterista del gruppo storico rock dei Jethro Tull. Ha contribuito ai primi 4 album del gruppo, compreso Aqualung, abbandonando la band nel 1972 per dedicarsi a pieno alla vita familiare e ad altre professioni. Nel 1974, tuttavia, Bunker entrò a far parte dei Blodwyn Pig, la band formata da Mick Abrahams dopo il suo abbandono dei Jethro Tull nel 1969. Clive si è unito con la Manfred Mann's Earth Band nel 1991 quando il gruppo si è riformato, sino all'ultimo tour con loro del 1993. Egli ha anche lavorato nell'album della Earth Band "Soft Vengeance".

Oggi Clive rimane un musicista molto ricercato per le session, con molti crediti a suo nome.

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2019-Teatro Brancaccio, 2 February 1971

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